venerdì 19 dicembre 2014

Bilanci: Il mio "anno in libri" e una sorpresa di fine stagione


Come ogni anno, con l'approssimarsi delle feste, il team di Goodreads invia il riepilogo annuale delle letture.

67 libri letti, anche se avrei detto meno, per un totale di circa 15000 pagine. Non 67 romanzi, naturalmente: alcuni di questi sono libri di dimensione contenuta, altri graphic novel. La maggior parte di questi mi è piaciuta o piaciuta molto, cosa che mi rincuora non poco. Solo 4 o 5 titoli li avrei onestamente rimossi. Solo 6 sono scritti da donne, dato che sembra dare ragione a quella recente ricerca sul rapporto fra genere e gusti letterari.

Un anno in cui ho concluso una lunga traversata, completando il ciclo The Dying Earth di Jack Vance, e in cui ho riscoperto un interesse per la saggistica. Un anno in cui non ci saranno altre statistiche, perché ho finalmente abbandonato quell'orrido log in cui annotavo le mie letture.

giovedì 18 dicembre 2014

Acheron Books e il made in Italy venduto in tutto il mondo

Per altre forme artistiche, è semplice varcare il confine, quasi immediato con gli strumenti del web. Un artista emergente può farsi conoscere tramite Deviantart e promuovere le sue opere in tutto il mondo, istantaneamente. Un musicista può condividere i suoi brani su Jamendo e sulla stessa piattaforma controllarne lo sfruttamento commerciale, senza perdere tempo con bollini e borderò. Questo perché musica e arte (illustrazione, grafica e quant'altro) sono linguaggi perlopiù universali, che è possibile veicolare su una miriade di canali, portali e social network. Per la letteratura, invece, esiste una barriera linguistica, che, intendiamoci, è tutt'altro che insuperabile, ma richiede uno sforzo, anche economico, maggiore. Perché un libro va tradotto.

Un tempo, il mercato dei foreign rights era unidirezionale; solo pochi autori italiani riuscivano a interessare gli editori stranieri, in particolar modo di area anglosassone. Oggi, si assiste a una serie di iniziative per abbattere questa barriera in un modo più o meno naturale, facilitando il passaggio dei nostri libri sugli scaffali di tutto il mondo. L'esempio più importante è il portale Books in Italy, dedicato alla promozione dell'editoria italiana, con un forte focus sui titoli di maggior successo commerciale e sugli editori più importanti. Ma non è questa l'iniziativa più interessante, quanto quella di tante piccole realtà che fanno del web, e del formato digitale, un mezzo privilegiato per lo sbarco nel mercato internazionale.


Parliamo di Acheron Books. Ne avevo sentito mezze notizie, fino a che non è stato lanciato il suo sito web. Acheron Books è uno dei molti editori nativi digitali nati in questi ultimi anni, con una missione precisa: sfruttare il formato eBook per diffondere in tutto il mondo libri prodotti in Italia. Acheron Books è un editore di genere, che si prefigge di pubblicare fantasy, fantascienza e horror direttamente in lingua inglese. I libri già pronti sono 6 e spaziano dall'horror radicato nel folclore nostrano al fantasy storico, valorizzando quindi le peculiarità della narrativa fantastica italiana. Allo stesso tempo, si tratta di narrativa moderna, più audace rispetto ai filoni che affollano le librerie, e pertanto più allettante per il pubblico internazionale, abituato a un'offerta meno asfittica.

Acheron Books nasce in questi giorni, con un sito web e 6 libri già pronti. Vi suggerisco di dare un'occhiata al catalogo. Fra gli autori cito Luca Tarenzi e Samuel Marolla, gran maestro dell'urban fantasy l'uno e veterano dell'horror radicato nel folclore lombardo il secondo, oltre al blogger e scrittore di ottima narrativa (e non narrativa) breve Davide Mana. La maggior parte dei titoli, forse uno solo non lo è, sono disponibili anche in italiano. Per chi volesse acquistarli direttamente dal sito è previsto fino a gennaio uno sconto del 30%.

Il nome Acheron richiama l'Acheronte, che separa il mondo dei vivi dall'Inferno dantesco. Sebbene non sia l'unica start-up a sfruttare le potenzialità del digitale, apprezzo la grinta con cui si inserisce in un mercato affollato, nella speranza che sia ricettivo agli autori italiani. Acheron è una casa editrice di nuova generazione, come molte fra quelle native digitali, e ritengo che sia più efficace rispetto alla vetrina generalista di Book in Italy. Allo stesso tempo, pur essendo piccola, parte con due autori già noti, uno dei quali ha partecipato ai ballottaggi preliminari del Bram Stoker award, ed è quindi già in grado di richiamare l'interesse.

In attesa di leggere qualcuno dei loro libri, auguro in bocca al lupo ad Acheron ricordando quanto diceva il vecchio Enea:

Flectere si nequeo Superos, Acheronta movebo
         (Se non posso smuovere gli Dei, sposterò l'Inferno.)

mercoledì 10 dicembre 2014

Jacek Dukaj - La Cattedrale

Esiste sempre un margine di errore, nel bene o nel male, quando si acquista un libro senza sapere davvero di che si tratta. La Cattedrale non è un romanzo, né una raccolta originale di racconti. Si tratta di una selezione di tre racconti lunghi dell'autore polacco Jacek Dukaj, a opera dell'editrice Voland. Si inserisce infatti nell'obiettivo della suddetta di tradurre e far conoscere in Italia la letteratura in lingua slava, anche contemporanea e fortunatamente anche "di genere". Dukaj scrive infatti fantascienza, con un taglio diverso dai soliti temi e stilemi propri degli autori anglosassoni.

Immagine tratta dal cortometraggio Katedra di Tomasz Bagiński

La Cattedrale è tratto dalla prima raccolta dello scrittore, edita nel 2000, da cui è stato tratto un cortometraggio animato. Il protagonista è un prete, incaricato dalla Santa Sede di esaminare alcune prove nell'ambito di un processo di beatificazione. Viene così spedito fra gli Ismiraidi, un gruppo di planetoidi in transito in un vicino sistema solare raggiunto dall'umanità. Fra i misteri degli Ismiraidi, il più grande è una costruzione in cristalvivo, solo parzialmente frutto di programmazione consapevole, che negli anni si è sviluppata fino a costituire una cattedrale. Man mano che gli Ismiraidi si avvicinano al punto di non ritorno, il prete lavora alla soluzione dei suoi interrogativi, sotto il fascino del gioco di luci e ombre dell'imponente edificio.

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