venerdì 27 giugno 2014

Due parole sulla Grande Guerra

"Tell me, Winston. What does it take to lead a democracy into war?"
(Edward Grey, 37 Days)

Come scoppia una guerra mondiale? Sembra lecito chiederselo l'anno in cui ricorre il centenario dell'inizio della Prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra, uno dei tanti spartiacque della storia europea e fra i più sanguinosi. Come è iniziata? A scuola studiamo che l'Europa era una polveriera che esplose a seguito dell'assassinio dell'Arciduca d'Austria Franz Ferdinand a opera di un signor nessuno, il nazionalista serbo-bosniaco Gavrilo Princip, ma da qui a comprendere i meccanismi che erano in moto e le decisioni che hanno spinto le nazioni in una direzione piuttosto che nell'altra il salto è ampio.

Di questo tratta 37 Days, una graziosa miniserie di tre episodi della BBC. I trentasette giorni sono quelli intercorsi tra l'azione di Princip e la dichiarazione di guerra dell'Impero Britannico alla Germania. Su questi due stati la serie si focalizza, seguendo un certo numero di personaggi chiave su entrambi i fronti. Altre nazioni sono messe in secondo piano, soprattutto l'Austria-Ungheria che sembra eterodiretta dal Kaiser Wilhelm II, così come la reazione popolare agli eventi.

L'intento dell'opera, in effetti, mira a presentare al pubblico le ragioni che hanno provocato l'ingresso in guerra degli inglese e in questo riesce efficacemente, anche a costo di qualche semplificazione e una dose di parzialità. I tedeschi sono tutti un po' su di giri rispetto ai posatissimi inglesi (eccetto Churchill, allora a capo della Royal Navy); il Generale Moltke, capo di stato maggiore, sembra assetato di sangue. Il personaggio tedesco di maggiore rilievo, che storicamente gestì la crisi, il Cancelliere Bethmann-Hollweg, è più posato ma tiene nei momenti chiave sempre un atteggiamento ambiguo e non sempre coerente. Va da se che qui non si tratta di personaggi inventati ma di figure storiche, e che quindi il mio parere potrebbe essere stracciato dal primo studente di storia che passa, tuttavia non riesco a credere che i tedeschi al comando fossero degli invasati; o forse lo erano davvero? Resta il fatto che il personaggio di Edward Grey, ministro degli esteri britannico, pur non celandone le responsabilità, viene presentato come un perfetto gentleman vittoriano, mentre Moltke è un bulldog.

domenica 22 giugno 2014

Una vita di adventure

Questo è un periodaccio.
Ho tentato per ben tre volte di concludere un post, negli ultimi giorni, ma non ci sono riuscito. C'è anche la possibilità che nei prossimi giorni non abbia la possibilità di accedere agevolmente alla rete, per cui concedo alla cara nave Argo un riposo forzato. Poveretta, anche lei se lo merita.
Giusto per smuovere un po' la desolazione imperante, vi lascio un brano domenicale: The Last Sled di Tuomas Holopainen.



Tuomas Holopainen, già mastermind dei finlandesi Nightwish, aveva dichiarato da tempo di voler produrre un disco di musiche ispirate a quel The Life and Times of Scrooge McDuck. In Italia variamente tradotta, è la saga di Paperon de' Paperoni, scritta e disegnata da Don Rosa, di cui prima o poi dovrò decidermi a parlare, visto che l'ho citata tra le opere ispiratrici...

Devo ancora digerire questo disco. Non è un album dei Nightwish, c'è a malapena una chitarra ogni tanto, ma vi troverete le atmosfere tipiche di Holopainen; anzi, è fin troppo finnico.
Ora corro, perché mi aspetta l'ultima slitta per Dawson.
A presto!

giovedì 12 giugno 2014

Le realtà di Paperinik

Ho tra le mani l'ultimo numero di Paperinik APPGRADE, che avevo iniziato a seguire in occasione della miniserie Universo PK. Cinque puntate in cui sarebbe stato il vecchio Paperinik ad affrontare le tipiche situazioni pikappiche, con la sola attrezzatura fornita da Archimede e lo zio Paperone come finanziatore. L'idea era carina, l'esecuzione al più gradevole, poiché non di sole citazioni vive una buona storia, soprattutto se dopo due episodi saltano le premesse. Se penso che Faraci ha sceneggiato proprio Trauma, l'episodio più amato dai Pkers nonché uno dei miei preferiti, mi viene da piangere...


mercoledì 4 giugno 2014

Joseph Heller - Comma 22

"Era pazzo e avrebbe potuto essere esonerato dal volo. Tutto quel che doveva fare era di farne domanda; e non appena ne avesse fatto domanda, non sarebbe più stato pazzo e avrebbe dovuto continuare a volare. [...] Yossarian fu molto impressionato per l'assoluta semplicità di questa clausola del Comma 22 e si lasciò sfuggire un fischio pieno di rispetto."

E io, da lettore, sono pieno di rispetto per il maestro Heller, classe 1923, ex bombardiere dell'aviazione statunitense sul fronte italiano. Comma 22*, il suo romanzo di esordio, è considerato il più importante romanzo antimilitarista; ne fu tratto un film, diretto da Mike Nichols, che soffre come tutti i film tratti da libri di questo genere di un eccessivo appiattimento. Comma 22 ha bisogno di aria per essere assimilato, e di tempo. Sebbene sia stato amore a prima vista - l'incipit del romanzo - ammetto di averlo messo da parte, ripreso, divorato e abbandonato per distrarmi con altro. Non è un libro facile. Se dalle prime pagine e per tutta la metà del libro prevale il tono satirico, tendente al grottesco, fermarsi a questo livello di lettura è un buon modo per annoiarsi e abbandonarlo sul serio, senza averlo capito. Ed è un libro che associo a un altro grande romanzo antimilitarista, per certi versi simile e per altri molto, molto diverso: Mattatoio n. 5 di Vonnegut, anche lui reduce dalla seconda guerra mondiale. Al di là del fatto che uno scrive fantascienza meta-letteraria e l'altro no, la principale differenza è un'altra: mentre Vonnegut, per motivi che spiega nel primo capitolo, decide di scrivere una storia senza personaggi, l'opera di Heller è, al contraria, focalizzata solo su di essi.

lunedì 2 giugno 2014

3Narratori - update

No, non siamo ancora pronti ad annunciare i vincitori.
I racconti li stiamo leggendo, uno alla volta, e siamo moderatamente fiduciosi di discuterne a breve. 

Incidentalmente, ieri è morto Ubuntu One, il servizio a cui facevo affidamento per la condivisione dei file. Non era evidente, poiché mi sono avvalso di Google per accorciare gli URL e perché mi ha consentito di tenere traccia dei download. Sono meno interessato alle statistiche di quanto do a vedere, per cui non ho utilizzato chissà quali strumenti di analisi, ma mi premeva vedere quale fosse la portata effettiva del nostro ebook artigianale e mal promosso, poiché, così come anticipato e forse messo addirittura nero su bianco nell'introduzione, 3Narratori è anche un esperimento editoriale.

Ve lo posso anche dire: 3Narratori - Racconti scelti è stato scaricato poco più di 200 volte - il numero esatto è difficile da quantificare, perché dovrei sottrarre i click di prova, per cui accontentiamoci. 200 download è il risultato che avevo in mente, nonostante mi aspettassi di raggiungerlo prima. È comunque un buon risultato, visto che la promozione è rimasta limitata a pochi canali.

(E alla fine ho spostato i file su Google Drive, sperando che non chiudano anche questo fra pochi mesi...)

Sempre parlando di decessi, sono recentemente venuto a sapere che Sigil, il programma che ho adoperato per realizzare materialmente l'ebook, ha chiuso i battenti. Ciò non significa che ha smesso di funzionare, solo che da quest'anno non verrà più sviluppato. Fortunatamente l'autore indica un successore spirituale in Kovid, applicazione inclusa nelle più recenti versioni di Calibre. Non sembra però una soluzione completa, poiché non sembra che sia possibile creare ebook ex novo ma silo modificare quelli già esistenti.
Per il momento, quindi, a meno che non spuntino alternative continuerò a utilizzare Sigil.

Con questo è tutto, al prossimo aggiornamento!

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