martedì 27 maggio 2014

Scott Lynch - Gli inganni di Locke Lamora

Uno dei videogiochi che più mi ha entusiasmato è Baldur's Gate. Per chi non lo conoscesse, è il miglior gioco di ruolo per computer basato sulle regole di Dungeons & Dragons, nonché il secondo per quanto riguarda la trama. Nel secondo capitolo - BG2: Shadows of Amn - c'è una particolare quest, se il vostro personaggio ha una classe ladresca, che vi scaraventa nel mezzo di una guerra tra due gilde di ladri, di cui, se vittoriosi, sarete poi a capo. La quest deve essermi piaciuta davvero tanto, perché è a essa che mi è subito venuto da pensare, mentre leggevo il primo libro della serie dei Bastardi Galantuomini di Scott Lynch - a proposito, ricordate la petizione?

Chi è dunque Locke Lamora?
Locke Lamora è un truffatore nato. È basso, deboluccio e poco abile con la spada, ma è anche dotato di un'astuzia senza pari, fra i ladri di Camorr. Fin da piccolo ha imparato a sfruttare il suo dono, tanto che il Forgialadri prende in seria considerazione la sua soppressione prima che causi troppo scompiglio. Perché a Camorr è istituita una tregua segreta, che pone tutte le bande di ladri sotto la guida del severo Capa Barsavi a patto che nessuna di loro tocchi la nobiltà. Solo i Bastardi Galantuomini, capeggiati dal giovane Lamora, infrangono regolarmente la tregua, portando a segno colpi memorabili all'insaputa di tutti e protetti dall'imbarazzo delle vittime. Fino a quando compare in città il Re Grigio, misteriosa figura il cui passatempo è ammazzare i capibanda fedeli a Barsavi, e in ultimo minacciare la sua stessa famiglia. È in mezzo a questo tumulto che Locke e i suoi ordiscono il loro piano più ardito...

giovedì 22 maggio 2014

Come e perché affrontare le elezioni europee

... ovvero, il post che potete ignorare Il fatto è che c'è questa grossa cosa in arrivo, le elezioni per il parlamento europeo. Mi sentirei già abbastanza in colpa per aver seguito pochissimo la campagna elettorale e praticamente ignorato i programmi elettorali, se non fosse che ho realizzato che in queste settimane se ne è parlato poco e male. In qualche modo lo percepisco come meno importante nel caso di elezioni nazionali, poiché in fin dei conti la campagna elettorale è spesso il momento in cui si esibiscono vecchi slogan e colpi di scena da pagare poi negli anni a venire.

L'Europa è diversa, soprattutto in questo momento storico.
Questo fine settimana si va a leggere il Parlamento Europeo, l'organo rappresentativo e democratico la cui composizione può determinare la direzione che prenderà l'UE in futuro. L'Europa di oggi, lontana e identificata più con la Troika che con l'organo democraticamente eletto? L'Europa futura, più integrata e con sempre maggiori competenze? Oppure l'Europa del passato, ritornata alle monete nazionali e alle frontiere? Io non lo so se il bivio è qui dietro l'angolo o se si tratta di un abbaglio, ma la sensazione è persistente e non riesco a ignorarla.

Non riesco a pensare di potermi basare nella decisione sulla politica nazionale, non questa volta.

Come superare le carenze dei maggiori canali di informazione? I programmi sono disponibili un po' ovunque; non dovrebbe essere difficile trovarli sul web. Voglio però suggerire un utile strumento per aiutarvi a chiarire le idee: VOI SIETE QUI!

Sono anni che questo semplice strumento, realizzato dall'associazione openpolis sulle posizioni delle varie liste, ci prende. Nel mio caso, almeno. Incidentalmente, segnalo che su openpolis trovate altri ottimi strumenti per tenere d'occhio gli eletti (anche a livello locale!) grazie alla raccolta di dati pubblici e dando senso pratico a una parola spesso abusata: la trasparenza.

No, sul serio, andateci. Io non lo faccio e ogni volta che ci torno me ne pento, perché viene aggiornato e migliorato costantemente. Se tuttavia, dopo aver spulciato le schede dei vostri candidati, siete rimasti delusi - è arrivato il momento dell'indicazione di voto - non temete, perché c'è sempre la carta X. Un voto per il futuro.


venerdì 16 maggio 2014

George R. R. Martin e lo spirito dei sixties

The Armageddon Rag (1983) è probabilmente il libro di Martin che mi è piaciuto di più, per cui non stupitevi se ne parlerò in modo appassionato. Avevo già iniziato a esplorare la produzione dello zio Martin precedente alla sua famosa saga fantasy, scoprendolo autore di alcuni ottimi racconti e di un buon romanzo di fantascienza che aveva il suo punto di maggiore forza nella costruzione di un mondo crepuscolare e isolato. The Armageddon Rag fu molto importante per la sua carriera perché, nonostante un buon responso dalla critica, non incontrò il successo sperato e mancò poco che egli smettesse di scrivere.

Il romanzo è ambientato nei primi anni '80. Sandy Blair, ex sessantottino ed ex giornalista per una testata musicale alternativa, è diventato uno scrittore di discreto successo con ormai cinque romanzi all'attivo. Ha una macchina sportiva, una collezione di vinili e una casa a New York dove abita con la sua compagna. Ed è bloccato a pagina 37 del nuovo romanzo, a soli tre mesi dalla scadenza. A distoglierlo dai propri doveri ci pensa il suo vecchio editore, che lo chiama per scrivere una retrospettiva in occasione dell'omicidio di uno di quei produttori musicali che hanno fatto la storia del rock. Sandy accetta, ma ben presto si rende conto che la morte del produttore è avvolta nel mistero e sembra essere collegata alla storia di uno dei gruppi di cui il defunto era manager: i Nazgûl. Nonostante i pareri contrari del suo rappresentante, della compagna e, in ultimo, anche dell'editore della rivista, Sandy intraprende una personale peregrinazione negli Stati, incontrando gli ex componenti della band e alcuni vecchi amici di cui aveva perso le tracce; il viaggio si trasforma ben presto in un viaggio alla ricerca di ciò che è sopravvissuto della rivoluzione, della musica e di tutto il resto, per rispondere a una elementare domanda:

‘Where do you belong, then?’

mercoledì 14 maggio 2014

3Narratori: aggiornamenti & ebook

Anche questa è fatta. Lunedì alle 23:59 è scaduto il termine per la consegna dei racconti della seconda edizione del mio concorso casalingo. Diversamente dalla scorsa edizione, la partecipazione è stata inferiore alle aspettative, portandoci solo 7 racconti. Non mi sembra il momento di discutere le cause del crollo, anche perché sui piccoli numeri basta molto poco. Adesso si apre la fase di lettura e discussione dei racconti, che coinvolgerà oltre al sottoscritto Erica e Camilla. Siamo molto curiosi di scoprire come è stato interpretato il tema del contest.

Poiché però il basso numero di storie, pur sufficiente a procedere alla premiazione, potrebbe rendere difficile la realizzazione di un ebook, abbiamo anche deciso di mantenere aperte le porte per chi volesse ancora inviare una storia che segua gli stessi criteri indicati nel bando. Sarà esclusa dalla premiazione, ma potrebbe comparire nel libretto, a cui, si sarà capito, tengo molto.

Fino a quando sarà possibile inviare? In linea di principio, fino a che non sarà conclusa anche la seconda fase con la premiazione dei tre narratori. In pratica, intravedo una finestra temporale di almeno due settimane.

Concludo con un veloce ringraziamento ai partecipanti e a tutti coloro che hanno dato voce alla mia nostra piccola iniziativa.


lunedì 12 maggio 2014

Salone Internazionale del Libro 2014

Salone del Libro ― il ritorno!
Non provo neanche a stendere un resoconto serio sulla mia due giorni. Voglio però raccontare di come è andata, degli incontri che si son fatti e quanto sono mancati gli assenti, dei mille libri che ho portato a casa e di quelle due o tre cose che hanno reso la mia trasferta speciale.
Tipo il riso wok al latte di cocco.

Quest'anno la mia organizzazione è stata migliore rispetto alla volta scorsa. E non ha piovuto. Non avendo impegni scomodi ho mangiato meglio (e scoperto un paio di posti interessanti). Vero che mi sono portato  un maglione di troppo, ma con lo zaino 1.0 ho sentito molto meno il peso e sono riuscito anche a ficcarci dentro dei libri, che altrimenti avrebbero dato il colpo di grazia alle mie povere dita, già debitamente segate da quel dannato delizioso sacchetto (che ora non so dove mettere). Molto bello anche girare per la città di sera. In prospettiva, avendo più tempo a disposizione o sfruttandolo meglio, si potrebbe partecipare a qualche evento del ricco programma del Salone Off.

martedì 6 maggio 2014

Preparandomi al Salone del Libro 2014

Ormai è quasi fatta. Mancano pochi giorni perché settimana prossima, tra giovedì 8 e lunedì 12, si terrà a Torino il Salone Internazionale del Libro, che dubito abbia bisogno di presentazioni. Il salone sarà quest'anno, oltre che la solita voragine pronta ad accogliere i miei sudati denari, un luogo di incontro, un crocevia di persone che solitamente associo alla blogosfera.
Sarà molto interessante.

C'è poi la questione del paese ospitato e degli eventi; sempre da me ignorati, il primo e gli altri. È un mio limite, certo, ma quest'anno (almeno) ci si mette anche l'organizzazione, dato che non si trova* una versione stampabile** del programma, o quantomeno una che non necessiti di cookie o di chissà quale diavoleria che impedisca ai filtri di ricerca di resettarsi ogni volta che clicco qualcosa! Apprezzerei anche un'app che non richieda l'accesso ai miei dati personali, la apprezzerei molto.
Navigherò a vista.

Le occasioni non mancheranno.
Stampa Alternativa, latitante lo scorso anno, è tornata.
Due editori simpatici inaugurano le loro collane di narrativa.
La Città del Vaticano, ospite controverso, esporrà, pare, alcuni antichi codici. (Grazie C.)
Ci sarà l'occasione per sfogliare quel famoso libro di Heine che non trovo da nessuna parte?
Ci sarà la commessa carina dell'anno scorso?

Sono fiducioso.

Per chi sarà lì, io andrò venerdì e sabato, soprattutto sabato. Come al solito, chi volesse è libero di offrirmi un caffè, in modo da farmi sentire in debito per i giorni a venire.

Ĝis revido!

_______
*
Conto fino a 5 e qualcuno me lo indica, così faccio una figuraccia?
**
No, non voglio stamparlo.

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