lunedì 29 aprile 2013

La Ruota del Tempo gira, gira...

“La Ruota del Tempo gira e le Epoche si susseguono, lasciando ricordi che divengono leggenda; la leggenda sbiadisce nel mito; ma anche il mito è ormai dimenticato, quando ritorna l’Epoca che lo vide nascere. In un’Epoca chiamata da alcuni Epoca Terza, un’Epoca ancora a venire, un’Epoca da gran tempo trascorsa’, il vento si alzò nelle Montagne di Nebbia. Il vento non era l’inizio. Non c’è inizio né fine, al girare della Ruota del Tempo. Ma fu comunque un inizio.”

E dalle montagne di nebbia, il vento proseguì verso ovest, attraverso la Piana di Almoth e Capo Torman, sopra i resti di una grande battaglia, e verso l'Oceano Aryth. Lì si scontrò con le vorticose correnti marine, dando non pochi problemi alla nave Argo, salpata da chissà dove per giungere infine nella ridente città di Falme...

Chi non conosce La Ruota del Tempo alzi la mano. La spiegazione semplice è che si tratta di una saga  fantasy scritta dal compianto Robert Jordan, che si articola in quattordici romanzi - gli ultimi tre scritti e pubblicati postumi, grazie all'opera encomiabile di Brandon Sanderson. Non spenderò troppe parole a riguardo, perché non avrebbe senso. Mi limito a dire che è la ragione per cui, quando ho tra le mani un nuovo libro, sparisco e tutta la mia energia emotiva viene prosciugata* dalla lettura. Fortunatamente è l'ultimo, perché di questo passo non avrei retto: quando ero studente potevo dedicare alcuni giorni esclusivamente alla lettura, adesso come farei?
Fortunatamente è la conclusione, e che conclusione!
No, non dico nulla.
Aggiungo solo una piccola ipotesi (non mia, se ne parla qui) per stuzzicare gli estimatori.

Non fa impressione? Opera amatoriale.
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Che poi è la ragione per cui ho rinviato tatticamente l'acquisto e che mi fa guadagnar tempo per il prossimo post promesso.

martedì 23 aprile 2013

Il buio oltre la siepe

Viviamo in tempi interessanti. Tempi in cui il posto fisso è noioso, gli sportelli bancari restano aperti in orario serale - per chi ha la fortuna di lavorare, in cui si scopre (come ogni anno) che dopotutto le mezze stagioni esistono ancora. Ci sono parole che vengono usate a sproposito, come "trascendentale" o "esponenziale", ma è una parola molto più semplice che viene continuamente bistrattata.
Questa parola è "normale".
Secondo la definizione corrente, normale è ciò che si riferisce alla consuetudine, all'ordinarietà, ciò che non è eccezionale. Esiste una distribuzione statistica che chiamiamo Normale perché rappresenta la distribuzione normale, appunto, dei dati in natura. Normale, quindi, denota un semplice stato di cose, quello più frequente in natura o in qualunque sistema stiamo considerando, e non ha nessuna connotazione di positività.

Perché dunque, se dico che qualcosa è "anormale", viene colto come un'offesa? Anormale è l'esatto contrario, non dovrebbe essere inteso in alcun modo come osservazione negativa. Dove sbaglio, se dico al mio prossimo che questa o quella cosa non è normale, o peggio ancora che lui (o lei) non lo è? In quale momento essere normali è diventato una virtù e deviare dalla normalità un male? Per capirlo, indossiamo gli stretti panni di una ragazzina: Jean Louise "Scout" Finch.


Oltre la siepe


Nell'Alabama degli anni '30 non era facile crescere per una ragazzina così straordinaria. La fittizia contea di Maycomb è situata nella provincia profonda di un'America depressa e lontana dal boom industriale. La gente è ignorante e la reputazione si misura con le generazioni che hanno abitato lo stesso luogo, fino alla guerra di secessione o a quella di indipendenza. Le tensioni razziali sono all'esasperazione e l'ignoranza diffusa. Scout è fuori dal contesto, perché grazie al padre Atticus e alla govenante Calpurnia - di colore, o come si usava dire all'epoca, negra. Ora, essere negri non era così distante dalla normalità. Solo qualche secolo prima, le potenze europee importavano forza lavoro dall'Africa per le colonie. Più faticoso è abituarsi all'idea che un negro possa essere non tanto un sottoposto quanto un cristiano come tutti gli altri. Nell'Alabama degli anni '30 i discendenti degli schiavi avevano una chiesa, i discendenti dei padroni bianchi un'altra.

domenica 21 aprile 2013

Anticipazioni #9

Allora, con ordine.
Dei tre post che ipotizzavo la scorsa volta, alla fine ne è uscito uno solo. Cose che capitano. Mi sembra il momento giusto per riprendere le redini e riprendere la parvenza di programmazione che avevo instaurato.
  • Post sulla normalità - diciamolo pure, è una recensione camuffata da un lungo preambolo!
  • Questo slot è dedicato a un mio breve racconto.
  • Quanto pesano i cliché nel fantasy? Prima di rispondere "tantissimo", esploriamoli insieme alla brava Diana Wynne Jones...
  • ... e parliamo un po' anche di un fantasy di recente pubblicazione, The First Law di Joe Abercrombie, da poco sbarcato in Italia.
Fine.
Anzi, no. Ricordate quando vi avevo parlato del fatto che Tor Books avesse deciso di rinunciare ai DRM? Ebbene, è successo. Non come aveva dichiarato, perché dello store on line non c'è mai stata traccia, ma gli ebook senza DRM ci sono e si possono acquistare.
Certo, se sei cittadino USA!
Perché su Amazon è in vendita solamente l'edizione inglese con DRM, nonostante il cartaceo sia disponibile in entrambe le edizioni. Ho fatto una approfondita ricerca, osservando che tutti i negozi o nascondono questa edizione o la rendono indisponibile per il mercato internazionale: Amazon, Ebooks.com, Barnes & Noble, lo stesso Dragonmount - punto di riferimento della fandom della saga in questione. L'unico negozio dove è possibile acquistarlo è Kobo, con la postilla che la differenza di prezzo rispetto all'edizione inglese è di 6 EURO.
Come se sugli ebook dovessi pagare una tassa d'importazione, o se si dovesse farla pagare a chi vuole accettare la gentile concessione di un editore illuminato!
 Mai vista una cosa simile per altri libri.
Mai visto sugli altri titoli della saga, disponibili senza DRM nell'edizione americana.
Tralasciamo il fatto che siano trascorsi 3 mesi dalla pubblicazione del cartaceo, perché sono scelte editoriali e posso anche capirle.
Ma questo no.
Questo è un misto di corporativismo, omertà e dazi non richiesti.
Anche questo è spread.



venerdì 19 aprile 2013

Il Grande Fratello si chiama CISPA

CISPA è legge. Nonostante le proteste, sembra che ora i nostri siti preferiti, social network compresi, possano impacchettare i nostri* dati e spedirli al governo USA o alle agenzie pubbliche o private che si occupano di sicurezza.
Un servizio informazioni, senza nessun obbligo di avvertire l'utente.


Ora invito tutti a riflettere sulla mole di informazioni personali che abbiamo messo in rete. Da poco i social network come Facebook e Google Plus consentono di scaricare i propri dati salvati su server. Avete provato a farlo? Io no. Ho paura a farlo. Ma questo non mi giustifica, perché nei termini di servizio è stabilito chiaramente cosa possono fare con i miei dati.
Anche per questo votai contro i nuovi termini di Facebook.

Zuckerberg si è sempre dichiarato favorevole

Cosa possiamo fare?
La solita organizzazione a cui mi affido (ha un'ottimo servizio di mailing list), Fight for the Future, ha aperto un nuovo sito su cui organizzerà una mobilitazione primaverile:


Siti web, non spie

Al momento si può solo aderire tramite mail, condividere il flyer qui sopra in ogni dove e aspettare il momento giusto, sperando di poterci fare qualcosa. Ricordo che la mobilitazione non è mai inutile e ha portato al (temporaneo) accantonamento di altri bill insidiosi come SOPA, PIPA e ACTA, tristemente ancora in discussione in sede europea.

Per maggiori informazioni, ne parla anche l'Electronic Frontier Foundation qui.


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*
Ok, forse non i nostri. Credo valga solo per i cittadini statunitensi - ma non ne sono sicuro.

mercoledì 17 aprile 2013

Preparandomi per il Salone


L'anno scorso è stato molto importante per la mia formazione di lettore, perché sono andato per la prima volta in pellegrinaggio al Salone Internazionale del Libro a Torino. Ne parlai qua - e mi sovviene che non ho ancora risolto i problemi di formattazione!
Ci sono stati degli incontri.
Ho acquistato una decina di libri e, prima che me lo chiediate, ne ho letti la metà. Però due sono in cima in cima nella reading list. Quest'anno cercherò di contenermi.

Cos'è il Salone? Una immensa libreria, dove un numero esorbitante di editori espongono una scelta dei titoli da loro pubblicati.
Si paga per entrare? Sì.
Ci sono sconti? Dipende dall'editore.
Come scelgo cosa comprare? Esattamente come in libreria, con la differenza - nel caso di piccoli e medi editori - di poter interloquire con chi decide di stampare il libro.
Quando? Dal 16 al 20 maggio.
Trovate tutte le informazioni sul sito dell'evento.

Io ci andrò anche quest'anno. Stavo pensando a sabato, ma chi può dirlo? Sto valutando diverse opzioni. Più difficile (eufemismo) sarà assistere all'interessante presentazione che giustamente Max Citi promuove qui. Su questo blog non ho mai accennato ad ALIA, prima o poi lo farò.

Insomma, questo post serve anche per iniziare a discuterne. Se qualcuno pensa di esserci, potrebbe essere un buono scenario per un incontro, un caffè e uno scambio di amenità dal vivo. Contrariamente a quanto si creda, i blogger non mordono!

Ci vediamo in stazione!

domenica 14 aprile 2013

3Narratori: considerazioni iniziali

Immagine di ovopack
Mercoledì scorso è stato raggiunto il termine di consegna per il mio piccolo contest. Sono pervenuti 21 racconti, un numero superiore alle aspettative, e non sto qui a nascondere la mia soddisfazione. Voglio quindi ringraziare in primis chi mi ha aiutato, con consigli e supporto morale, nell'organizzazione di questa avventura - voi sapete. Secondo, tutti coloro che mi hanno dato consigli e supporto pur non facendo parte nella cricca degli organizzatori; qui annovero veri e propri promoter che hanno diffuso il bando e convinto dei poveracci valorosi a partecipare. Infine, ma di certo non ultimi, a tutti coloro che hanno effettivamente inviato il concorso, a chi ci ha provato ma non ha fatto a tempo e a chi avrebbe voluto.
Chissà che non decida di ripetere l'esperienza l'anno venturo?

Veniamo ai racconti.
Dopo uno straordinario exploit iniziale, con 2 racconti pervenuti subito, a pochi giorni dalla pubblicazione del bando, c'è stato un lungo periodo di calma. Quasi tutti i racconti sono stati inviati nell'ultimo mese, come in effetti mi aspettavo. L'ultimo racconto è pervenuto, entro i limiti, alle 23:59 del giorno della consegna!
Alla fine abbiamo totalizzato ben 49367 parole. Per intenderci, è poco sotto il limite di un romanzo secondo il NaNoWriMo.

L'Odissea in note

Per una bizzarra concatenazione di coincidenze, ieri mi sono trovato a discutere del vecchio Ulisse (o Odisseo) e della sua straordinaria avventura. Dato che nel libro di Vernant sono arrivato all'Odissea, vi propongo una canzone non proprio breve:


Dura 24 minuti. I Symphony X sono uno dei pochissimi gruppi progressive metal che mi comunichino qualcosa. Ho avuto la fortuna di vederli dal vivo quattro volte, due da headliner, e posso dire che sono state fra le migliori performance a cui abbia assistito.
Purtroppo, capirete, non è facile che suonino una suite che si mangia metà concerto.

Seems like forever that my eyes have been denied 
Home - I'm dreamed of home ...


giovedì 11 aprile 2013

2MM:N - Capitolo 9: Il "making of"

Ho già parlato di 2 Minuti a Mezzanotte, la round robin ideata e organizzata da Alessandro Girola, così come del mio coinvolgimento sia l'anno scorso sia nella seconda stagione, Nativity. Quanto segue è un modesto (ma lungo) making of riguardante il capitolo da me scritto e uscito ieri. Poiché quando consegnai il capitolo per la prima stagione questa usanza non era ancora stata consolidata, coglierò l'occasione per delineare un po' meglio il personaggio-spalla da me creato: Kensei Musashi.
Infine, volevo lasciare un po' di speranza a chi non ha mai letto la prima stagione né alcuno dei suoi molti spin-off: potete tranquillamente leggere Nativity, che segue temporalmente i fatti di 2MM ma è una storia indipendente e godibilissima anche da sola.
Buona lettura.


Making of del capitolo 9


Questo capitolo ha molti punti in comune con il capitolo 16 che avevo scritto per la prima stagione. In entrambi compare il trio composto da Sniper, Musashi e un terzo, prima Stakanov e ora Jackson, e in entrambi proseguo idealmente sulla traccia lasciata da Mr. Giobblin, l'ideatore dei golem. A differenza della prima stagione, questa volta avevo a disposizione 500 parole in più, e materiale su cui è più facile su cui lavorare.
In realtà, inizialmente avrei voluto scrivere un capitolo diverso. Incentrato su Clark, apparso fin dal primo capitolo, con una breve digressione su una delle notizie lette sul giornale... posso anche dirlo, la città scomparsa. Clark non compariva, vado a memoria, dal 13 ottobre (capitolo 6) e l'azione negli ultimi tre capitoli ha raggiunto il 20 ottobre. Era quindi un ottimo modo di gestire il mio migliaio di parole, lasciandomi spazio per un eventuale divertissement.
Poi ho riletto i capitoli e mi sono accorto che l'altra sottotrama che avevo adocchiato, quella di Jackson, era ferma al 13 ottobre dal capitolo 2. Inoltre, al 20 ottobre (capitolo 5) al NIMBUS non si hanno ancora notizie del dottore. I casi sono due: o Jackson ci ha rimesso la pelle, il che lo troverei disdicevole per un personaggio introdotto al secondo capitolo, oppure è arrivata "la cavalleria" ma per qualche ragione non è riuscito a prendere contatto con la base.
Sulla base di queste considerazioni ho iniziato a scrivere per portare avanti entrambe le vicende.

mercoledì 10 aprile 2013

Racconti, supereroi e altre cose da fare oggi

Occhio al calendario!


Oggi è l'ultimo giorno valido per la consegna del racconto per il contest 3Narratori e... oh, inutile che lo dica. Alle ore 23:59:99 scadrà la dead line. Farà fede il timbr... ehm, la data invio risulterà su Gmail.
La giuria ha già pronta una bottiglia di spumante.



Mondo comics

Se vi interessano i fumetti, sulla blogzine Il Futuro è Tornato dovrebbe esserci un mio breve resoconto del Cartoomics di quest'anno.
Oltre a molti altri articoli interessanti, se vi piace la fantascienza!
Perché vi piace la fantascienza, giusto?


Supereroi a puntate

In ogni caso dovete assolutamente leggere il nuovo, strabiliante capitolo di 2 Minuti a mezzanotte: Nativity, anche nota come Season two, round robin a cui partecipo anch'io.
(Prima del mio ci sono nove capitoli interessantissimi.)
Tovate tutto cliccando sul banner:



Questa è anche la ragione per cui domani probabilmente non ci sarà il post di chiusura del mio piccolo contest. Domani pubblicherò un making of del capitolo, dato che ci sono un paio di cose che meritano di essere approfondite.
Venerdì, presumibilmente, le mie impressioni sulla prima fase del concorso.

lunedì 8 aprile 2013

ViteParallele #2: Le anime dei valorosi

Avete presente le Valchirie della mitologia nordica?
Lo scopo di queste divinità femminili era scegliere, fra i caduti in battaglia, i guerrieri più eroici e portare il loro spirito a fare baldoria nel Valhalla. Per i vichinghi era un onore morire in guerra, perché Odino aveva bisogno di tutti gli uomini valorosi in vista della battaglia finale: il Ragnarök, il Crepuscolo degli Dei. Le Valchirie sono quindi entità benevole, che un bravo normanno imparava a ringraziare nel momento del trapasso.
Morire di vecchiaia non era una buona morte.

Ora, una cara amica mi ha regalato un libro (L'universo, gli Dèi, gli uomini) in cui un insigne storico francese, Jean-Pierre Vernant, racconta alcuni miti della tradizione classica. Non è uno scritto tecnico. Si tratta di un racconto che racconta alcune delle storie più importanti della mitologia greca, alternando la narrazione a spiegazioni di carattere storico-antropologico. Ci sono anche interessanti comparazioni con varie tradizioni, per esempio come il mostro Tifone viene rappresentato prima e dopo il contatto con l'oriente. Ma non vi tedierò oltre, perché voglio presentarvi uno dei molti esseri della mitologia greca che, ne sono quasi sicuro, non ho mai incontrato a scuola.

Dal sito theoi.com
Le Chere.
«Le chi?» dirà qualcuno. Le Chere, o Ker, sono entità femminile figlie di Nyx, la Notte.  Anch'esse impersonificano il destino di chi muore in battaglia, solo che il loro scopo non è tanto trasportare gli spiriti dei prodi guerrieri Achei al cospetto di Zeus, quanto colpire a morte gli stessi soldati, nei momenti più pericolosi della battaglia. Sono creature violente, dotate di ali nere e unghie aguzze con cui ghermiscono l'anima dell'eroe. Anche il sangue è un elemento importante, dato che le Chere sembrano assetate di sangue umano. Le Chere, degne figlie, sono divinità che portano nel mondo degli uomini l'elemento notturno (in questo caso l'aspetto negativo), in questo caso la morte in battaglia.

Non possiamo fare a meno di notare che, a fronte di una apparente somiglianza (il volo, le anime dei caduti) si tratta di esseri molto diversi. Il rispettivo compito è diverso tanto quanto erano diverse la cultura greca e quella nordica. Morire in guerra, secondo i Greci, non è poi così bello. E così il destino del guerriero non è benevolo come quello del prode vichingo.
Con buona pace di Achille pie' veloce.

venerdì 5 aprile 2013

On air...

... e, ok, questa canzone mi accompagna da un po'. Non è allegra. Il video è vietato ai minori di tot anni, così magari evito - però guardatelo. Non posso neanche dire di conoscere bene l'autore, se non che è autore di un blues in onore del bosone di Higgs.
Il bosone di Higgs!


 --- fine della metà del post malinconica ---

... e inizio a buttar giù qualche schemino per il mio capitolo!
Qualche idea ce l'ho, ma stavolta non farò anticipazioni. Pubblicherò un modesto making of, in modo che possa leggerlo solo chi è interessato.

Per tutti gli altri, spero di riprendere con i post "normali" dopo il 10.

mercoledì 3 aprile 2013

Ancora sui 3Narratori e un altro paio di cosette...

Cari lettori e care lettrici,
è giunto il momento di dare inizio allo sprint finale del mio piccolo contest. Sono arrivati a oggi 10 racconti e restano solo pochi giorni - una settimana esatta - alla sua conclusione. Non posso che dichiararmi soddisfatto e bla bla... le mie prime (da questo lato siamo all'inizio) impressioni le avrete poco dopo il gong.
Tutte le informazioni su 3Narratori le trovate cliccando il solito banner in alto a destra.

Non impazzite, mi raccomando!

Saltando di palo in frasca, sembra che sempre più persone ritengano di volermi insignire dell'infausto Leibster Award. Ad alcune domande ho già risposto, ma ho deciso di rispondere anche all'ultima serie, proposta da Abstract - che a dire il vero conosco da poco, ma ha recensito uno dei libri fantasy più originali che mi sia capitato di leggere (L'orda del vento, qui).

Bando alle ciance, ecco le sue domande.

lunedì 1 aprile 2013

Dune di Peter Berg (2009)

USA, colore, 152 minuti
Regia: Peter Berg
Sceneggiatura:

"Senza Dune, guerre stellari non sarebbe mai esistito."
(George Lucas)

Senza Guerre Stellari, questo Dune non sarebbe mai esistito. Peter Berg, già noto per aver partecipato, come attore e direttore, in molti film d'azione, non ha mai negato l'intento di fare del caolavoro di Herbert quello che Lucas fece nel '77. Perché in Dune ha visto le potenzialità per molta azione, avventura e anche divertimento. Era noto fin dall'inizio che il risultato si sarebbe discostato moltissimo dalla precedente trasposizione di David Lynch del 1984, che pochi esiterebbero a definire "visionaria". Il timore era che Berg volesse tagliare senza pietà al fine di ottenere un maggior riscontro al botteghino.


È innegabile che ci sia stato un lavoro di forte semplificazione. La vittima più importante è la CHOAM, la corporazione mercantile le cui quote sono nel libro suddivise fra i tre pilastri dell'impero: la Gilda Spaziale, il Lansraad, la "corte" costituita dai feudatari, e l'Imperatore stesso. La CHOAM è assorbita nella Gilda Mercantile, che si occupa quindi anche dei trasporti. È la Gilda, di fatto, a guidare l'Imperatore Shaddam IV (interpretato dall'ottimo Chow Yun-Fat) nelle sue scelte e a voler distruggere il casato Atreides, colpevole di aver sviluppato una tecnica di volo indipendente dalla spezia.

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