giovedì 29 novembre 2012

Il principio di inerzia, episodio 1

"Lex prima: Corpus omne perseverare in statu suo quiescendi vel movendi uniformiter in directum, nisi quatenus a viribus impressis cogitur statum illum mutare."

Il primo principio della dinamica, che Newton chiama lex, legge, dovrebbe essere noto a tutti: un corpo persevera nel suo stato di moto uniforme o di quiete, a meno che una forza esterna non modifichi il suo stato.
Si parla di sistemi inerziali, naturalmente, e questo enunciato come di principio di inerzia. Lo potete trovare anche come principio di Galileo, poiché fu lo scienziato nostrano, padre fondatore del metodo scientifico, a introdurlo, anche se in modo molto meno formale del buon Isaac.
E, sì, l'immagine è di Galileo Galilei.

Un'altra legge famosa della fisica classica, il secondo principio della dinamica, recita: quando su un corpo è impressa una forza esterna, varia la sua quantità di moto. Per "quantità di moto" si intende una grandezza proporzionale alla velocità. Ed ecco che abbiamo così la più nota formulazione di questa legge (e forse la più nota legge fisica):

F=ma

Dove F è la forza e a l'accelerazione, ovvero la variazione nel tempo della velocità v. Quelle in neretto sono grandezze vettoriali e dipendono, in generale, dalla posizione nello spazio e dal tempo. La grandezza m, invece, è una costante di proporzionalità. È la misura dell'inerzia del corpo, ed è per questo che viene chiamata massa inerziale.
Chi ha studiato un po' di fisica, sa che le due leggi si equivalgono. Una è scritta in forma discorsiva, l'altra in formula, ma sono la stesso argomento espresso in due modi.

Cos'è quindi questa inerzia di cui i due grandi scienziati vanno parlando? L'inerzia è la proprietà che determina la resistenza del sistema in oggetto a una variazione. Nel nostro caso, è la resistenza del corpo a una accelerazione, ovvero a una variazione della quantità di moto (o della velocità, se vogliamo).

Questo concetto va bene per la meccanica, ma si può applicare anche alla vita di tutti i giorni. C'è chi procede per inerzia, chi si scontra contro l'inerzia dell'apparato burocratico, etc.

Per esempio, se gli organizzatori di un evento di pubblico interesse decidessero, da un giorno all'altro, di inventarsi un biglietto d'ingresso pur avendo sempre dichiarato la gratuità dell'evento, non riusciranno a nascondere tutte le tracce. C'era la cache di Google, per esempio, che per qualche giorno ha conservato le informazioni che questi loschi figuri intendevano cancellare. C'erano, più semplicemente, i manifesti sui muri.

Un mondo senza inerzia, invece, è quello di 1984 di George Orwell. Il lavoro del protagonista è proprio cancellare ogni traccia di un fatto di cui il governo ha decretato la rimozione. Così la nazione in cui si svolge la vicenda cambia da un giorno all'altro alleato e nemico nella guerra senza fine a cui l'umanità pare condannata, senza che nessuno se ne accorga. Perché nessuno si ricorda di quanto accade il giorno prima e vive, istupidito, in un eterno presente senza memoria. Qualcosa di simile accade anche in Fahrenheit 451 di Bradbury. Anche lì, guarda caso, nessuno legge.
Altro esempio è quando il politico nostrano usa la parola assolutamente, rinnegando prima di cena le dichiarazioni mattutine.

In un mondo con poca inerzia è sempre bene non smettere mai di vigilare.

D'altra parte, l'inerzia può anche essere vista come resistenza ai cambiamenti, anche quelli in positivo. In questo caso, il ragionamento è speculare rispetto alle variazioni negative di cui sopra. L'importante è ricordarsi che l'inerzia non ha accezione positiva o negativa.
Sono le forze in gioco ad averla.

C'è anche un altra cosa di cui volevo parlare, in qualche modo legata al concetto di inerzia, e probabilmente anche all'opera di Machiavelli.
Ma visto che si è fatto tardi, ne riparliamo prossimamente.


PS:
Lo so che ho invertito i post in programma, ma ero proprio convinto che fosse questo l'ordine!

4 commenti:

  1. Purtroppo il moto di inerzia si è arrestato prima che riuscissi a completare le 50mila parole del NaNoWrimo.
    Per fortuna, l'inerzia che mi aveva portato a votare i soliti partiti sino a qualche anno fa pare essersi fermata.

    E' inerzia anche quella che porta a parlare di fascismo e comunismo ancora oggi?

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    Risposte
    1. Sì, lo è. L'inerzia delle ideologie è dura a morire.
      Mi spiace per il NaNoWriMo, ma come primo tentativo sei arrivato a buon punto. Sei nel range di parole che avevo fissato come mio obiettivo - e vedi dove mi sono fermato! ^^

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  2. "Se gli organizzatori di un evento di pubblico interesse decidessero, da un giorno all'altro, di inventarsi un biglietto d'ingresso pur avendo sempre dichiarato la gratuità dell'evento, non riusciranno a nascondere tutte le tracce."
    Ovviamente ogni riferimento a fatti e persone realmente esistiti è puramente casuale!

    Nonostante le mie scarse nozioni di fisica, conoscevo le due leggi di cui hai parlato, però non fa mai male un ripasso anche perché a gennaio devo dare l'esame di "Didattica della fisica", quindi...

    Le tue spiegazioni sono sempre chiare e interessanti, continua così!

    RispondiElimina

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