martedì 15 dicembre 2009

Limiti

Ricominciare a scrivere è molto difficile. Difficile è anche fissare i limiti entro i quali operare. Il numero di cartelle, l'intreccio essenziale (troppo essenziale, ad esser sincero), lo stile. Può capitare di cominciare a cannone per poi bloccarsi alla terza cartella. Non so se sia normale, ma mi capita spesso.

domenica 6 dicembre 2009

I Numeri sono importanti!

People who want to promote renewables over nuclear, for example, say “offshore wind power could power all UK homes;” then they say “new nuclear power stations will do little to tackle climate change” because 10 new nuclear stations would “reduce emissions only by about 4%.” This argument is misleading because the playing field is switched half-way through, from the “number of homes powered” to “reduction of emissions.” The truth is that the amount of electrical power generated by the wonderful windmills that “could power all UK homes” is exactly the same as the amount that would be generated by the 10 nuclear power stations! “Powering all UK homes” accounts for just 4% of UK emissions.

Questo brano, tratto da pagina 4 da "Sustainable Energy — without the hot air" di David MacKay, mi turba profondamente. Perché sono anche io consapevole in prima persona che le campagne (non solo in energetica o ambiente, purtroppo) tendono a sostituire i numeri con gli aggettivi, e inoltre, quando utilizzano un numero, lo fanno a sproposito. E' evidente che paragonare due quantità, che sia l'apporto energetico da due fonti diverse, o il prodotto interno lordo di due nazioni, senza chiarire il rapporto tra esse, è fuorviante. Bisogna scegliere una buona unità di misura. L'alternativa è ripetere una serie numeri a caso che non ha un reale significato, ma serve esclusivamente a piegare il mondo secondo la propria visione.
Tutto questo è un crimine, ma senza adeguata istruzione e responsabilità da parte di chi informa e decide la gente normale (me compreso) non arriverà mai a comprenderlo abbastanza per dire: «Fermati un attimo, tu mi stavi fregando!»

sabato 5 dicembre 2009

Il Rosso e il Nero

Ho appena finito di leggere il capolavoro di Stendhal. Non è la prima volta che affronto un classico del romanzo (anche se, a dirla tutta, mi ritraggo istintivamente), ma è la prima volta che ho opinioni contrastanti.

giovedì 3 dicembre 2009

Entropia

Trovo che l'insegnamento universitario italiano sia sorprendente. Lo studio della termodinamica, in particolare, si discosta poco dalla logica "delle macchine termiche", ossia è centrato sulle trasformazioni nel piano pressione-volume e poco sulle grandezze di rilevanza fisica, come l'energia del sistema. Il problema è che lo studente non è ancora in grado di comprendere appieno l'importanza di queste osservabili (= grandezze fisiche misurabili) nella nostra descrizione del mondo. Ci dicono che l'energia interna è una funzione di stato, come l'entropia o l'entalpia, ma poco altro. Solo al terzo anno, finalmente, ci spiegano la relazione tra l'equazione di Hamilton, che genera l'evoluzione temporale di un dato sistema, e l'energia. Solo da qui possiamo, forse, intravedere il significato di "stato del sistema".

mercoledì 2 dicembre 2009

Il viaggio degli argonauti

Il viaggio è lungo.
Il viaggio. "Il viaggio". E' un ottimo argomento per la maturità, di quelli che fiotti di studenti bramano, sul quale chiunque ha qualcosa di intelligente da dire. Tutti noi viaggiamo, e se non possiamo farlo ci rifugiamo nella metafora. Il viaggio è metafora della vita, o una fesseria simile. Tutto questo me lo sono lasciato dietro.
Questo spazio nasce dalla necessità di scrivere. E' una necessità mia, solo mia, slegata da qualsiasi velleità di costruire una cricca di blogger attorno ai miei pensieri e ai miei umori. Sono parimenti indeciso su cosa scrivere, ma anche questo è un problema mio e solo mio. Se voglio usufruirne al meglio, è necessario che un blog contenga degli interventi e che essi siano degni di essere pubblicati. Cercherò di concentrarmi sul secondo requisito, anche se temo di non esserne in grado. Sono in grado di curare il livello contenutistico, intendiamo, ma ho due gravi difetti: sono impulsivo (soltanto nello scrivere, ahimè), oppure impiego energia vergine nella revisione di quanto ho scritto. Anche se appaiono come due bachi strutturali, temo che influenzino grandemente la mia poetica.
Che poi, a dirla tutta, non vi sembra un linguaggio altisonante? E' fuori di dubbio che in futuro io debba aggiustare il tiro.
Non oggi, però. Oggi il mio viaggio è appena iniziato. Quale sia questo viaggio, quali le caratteristiche e le fermate, il Fato solo lo sa. Non lo seppero i primi navigatori umani, non lo so io, non lo sapete voi. In giro dicono che sia questo il bello. Non ne sono affatto sicuro, ma se così non fosse non vedo perché dovremmo ritenerlo così affascinante.
In fede,

Salomon Xeno.
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